lunedì 31 ottobre 2011

Il tempo stringe

Il Guardian dice che le Nazioni Unite hanno resi pubblici i risultati di una ricerca sul tasso di crescita della popolazione mondiale da qui al 2100. Eccovi un po' di dati interessanti:

  1. nel 2100 saremo (pare) oltre i 10 miliardi, dominati dall'Asia (4,6 miliardi) e dall'Africa (3,6 miliardi). Però la crescita dell'Asia si arresterà, mentre quella dell'Africa esploderà;
  2. l'Europa farà una pessima figura con 675 mila abitanti (quasi il 9% in meno di oggi);
  3. tutte le nazioni d'Europa sono classificate come nazioni a "low-fertility rate" (sostanzialmente significa che ogni donna ha, in media, meno di una figlia che sopravvive fino all'età fertile), con due notevoli eccezioni: Islanda e Irlanda. OK, in Irlanda sono cattolici ecc ecc, ma in Islanda? Mi piacerebbe capire perché... Sarà il freddo? Chissà...;
  4. misteriosamente, la popolazione al Vaticano crescerà del 5,5% circa. Non è chiaro dall'articolo se le cause di questa crescita siano naturali o soprannaturali...
Bene. Dopo avervi fatto dono dei miei impeccabili e profondissimi commenti a questo autorevole studio, vi volevo raccontare un'altra cosa. E cioè che lo studio mostra pure un grafico che rappresenta l'andamento del fertility rate da qui al 2100. Il fertility rate medio è in picchiata: circa 5 figli per donna nel 1950, mentre nel 2100 la previsione è di soli 2 figli.

Quando la mia ragazza ha visto il grafico ha sgranato gli occhi e ha gridato: "Amore, dobbiamo sbrigarci!".

[E qui ci vorrebbe una faccina, a.k.a emoticon, con gli occhi levati al cielo].

Comunque ho controllato: anche se il fertility rate medio calerà, per l'Europa è prevista una leggera crescita. Ma ho come la vaga impressione che questo non la tranquillizzerà, la mia ragazza...

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