domenica 8 gennaio 2012

Le domeniche pomeriggio

Arrivo al binario e il treno è li. Il treno è già li e sta per partire. Accenno un inizio di corsa ma il treno se ne accorge, suona la sirena, chiude le porte, e se ne va. E io resto sul marciapiede a guardargli il culo che si infila nel tunnel del metrò. Ueeeeeng! è metallico il suono della sirena. Il suono che fa il treno quando chiude le porte e ti lascia lì. È metallico. 

Sono a Saint Michel-Notre Dame e ho appena perso la RER C.

Cazzo.

Il piano era perfetto, calcolato nei minimi dettagli, ma si è arenato allo step uno. Ero di ritorno dall'aeroporto Charles de Gaulle (T3) dove avevo accompagnato Quello Schianto Di Donna Che È La Mia Donna (in breve: QSDDCÈLMD) che ripartiva cazzo ripartiva dopo due settimane di vacanza parigine. Ripartiva.

Cazzo.

E poi la domenica pomeriggio. Cristo, la domenica pomeriggio è già abbastanza triste per conto suo, e se ci sono pure schianti di donne che partono diventa davvero troppo. Troppo triste. Quindi ci voleva un finale di pomeriggio, ci voleva un finale di pomeriggio che mi facesse stare bene, che mi facesse stare tranquillo, un bel finale di pomeriggio, un finale di pomeriggio che ti coccola.

Quindi il piano era mettermi ad annusare le pagine ingiallite di vecchi libri, perdermici in mezzo, sfogliarle, e magari portarmi a casa qualcosa. Eccolo il piano. Tutti i primi weekend di tutti i mesi alla biblioteca americana di Parigi c'è un mercatino di libri usati. Te li tirano davvero sulla schiena, i libri usati, lì, a uno o due euro l'uno. Usati e ingialliti, alcuni, quelli più vecchi.

Ora, sarebbe bastato semplicemente aspettare la RER C successiva e salirci sopra e scendere a Pont de l'Alma eccetera eccetera ma perdere il treno per un soffio proprio mi mette di pessimo umore e quindi ho detto - sai che ti dico, biblioteca americana, lo sai che ti dico? salgo su e vado da Shakespeare and Company, e 'fanculo alla biblioteca americana.

Sono salito su,  aria, Parigi, e Shakespeare and Company è proprio un bel posto, solo che c'è sempre troppa gente, molti turisti che non sono lì per i libri ma sono lì perché le guide turistiche gli dicono di andarci, lì. Quindi ho messo le cuffiette dell'ipod, e non sentivo più i turisti che parlottavano tra di loro. È un po' come essere un pesce in una boccia di vetro piena d'acqua quando si mettono le cuffiette nei posti affollati. Tutti parlano e si muovono ma tu non senti nulla, tranne la musica. Credo che essere un pesce assomigli a questo.

Insomma.

Ci sono dei libri usati a Shakespeare and Company. Mescolati sugli scaffali di legno in mezzo ai libri nuovi. Si riconoscono perché alcuni di loro hanno scritto su un etichetta appiccicata sul dorso USED OCCASION, proprio così, USED OCCASION tutto maiuscolo. Altri invece si riconoscono perché è ovvio che siano vecchi, è ovvio che siano usati.

E ho trovato un libro che volevo leggere e di cui se ne parlava proprio l'altro ieri, a cena, da amici. "Leggi quel libro" mi diceva F., l'amico di QSDDCÈLMD, "leggi quel libro". E altri due, due libri dello stesso autore, che secondo me è un grandissimo. E alcuni critici dicono che abbia scritto tutti i suoi libri "a coppie", a due a due, e questi due qui credo proprio siano una coppia. Incredibile, no?

Insomma mi è andata proprio bene.

Kurt Vonnegut Jr, Breakfast of Champions, 6 euro.
John Barth, Lost in the funhouse, 4 euro.
John Barth, Chimera, 6 euro.

Non poteva andare meglio.

Davvero.

2 commenti:

  1. La domenica pomeriggio è la morte. Seriamente.

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  2. si infatti bisognerebbe fare sempre delle festicciole la domenica sera. niente di massacrante... festiggiole defatiganti per tirare su il morale. senno', si, e' davvero la morte...

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